martedì 10 maggio 2016

John Doe: il golden boy è tornato


Per la rubrica 'Oggi si parla di fumetto', che tornerà regolare ogni Venerdì, croce sul cuore, oggi parliamo di John Doe.
Firmato da Roberto Recchioni e da Lorenzo Bartoli, John Doe nasce nell'autunno nel 2002, viene presentato al Romics di quell'anno nello stand Eura Editoriale (che forse ricorderete per periodici come Lanciostory e Skorpio),  per poi approdare nelle edicole nel Giugno del 2003.
John Doe era un fumetto di stampo davvero moderno, per quel periodo.
Si presentava innanzitutto con una storyline unica divisa in stagioni annuali, proprio come una serie TV (un ritmo a cui magari ora vi sarete abituati dopo il boom di Orfani, ad esempio).
Secondariamente, John Doe era un fumetto tremendamente Nerd. Pieno zeppo di citazioni dal 'nostro' mondo, dal Milliway's - il Ristorante al Termine dell'Universo di Douglas Adams - alla Torre Nera di Stephen King, fino ai temi classici di Neil Gaiman, era una gioia continua.

Ma perché ve ne sto parlando?

Perché la Bao Publishing, che forse ricorderete per tutti i meravigliosi libri che ha pubblicato negli ultimi anni, ha appena ripubblicato i primi quattro numeri in una raccolta che include tra le altre cose quelli che uscirono come preview del fumetto 14 anni fa, dei 'dossier' di presentazione dei personaggi principali.

Già, parlando di personaggi principali...

John Doe lavora alla Trapassati.Inc, una società che apparentemente si occupa di assicurazioni. Divisi in vari ambiti, i dipendenti si occupano infatti di assicurarsi che la gente muoia nei modi e tempi previsti (avete mai sentito parlare dei Bureau Celesti del Giappone? Una cosa così).
La verità è che la Morte, al giorno d'oggi, non può essere che una multinazionale, insieme ai suoi soci Fame (''Ma non sai che in Africa i bambini muoiono di fame?'' ''Oh, grazie caro.''), Guerra (appassionato di telefilm) e Pestilenza, con cui nessuno degli altri vuole brindare.
Un bel giorno John Doe si accorge che Morte sta falsando i conti da qualche millennio e creando un grosso ammanco nel bilancio e progettando un bell'Olocausto per pareggiare i conti.
La nostra storia comincia qui, col caro, vecchio John Doe e la sua alleata Tempo che fuggono con la pericolosa Falce dell'Olocausto.
Il viaggio di John Doe è stato felicemente accompagnato da disegnatori del calibro di Emiliano Mammucari, Walter Venturi, Andrea Accardi (Ma anche ospiti illustri come Bevilacqua, Dell'Edera,  Dall'Oglio e Rossi Edrighi...) e le copertine di Massimo Carnevale, e la sua storia è arrivata a contare quattro stagioni, una Pièce teatrale e un gioco di ruolo tutto suo, e visto che conosciamo bene la distribuzione italiana, questo è sintomo di un certo livello di successo.
La riedizione Bao è stata pensata dopo la prematura scomparsa di Lorenzo Bartoli nel 2014, e annunciata ufficialmente nell'ottobre 2015.
La presentazione ufficiale del nuovo volume è avvenuta durante lo scorso Napoli Comicon, in cui Roberto Recchioni è stato annunciato come Magister della prossima edizione, dopo Gli illustrissimi Milo Manara e Silver.
(In foto la vecchia copertina del 2003, ripresa da Massimo Carnevale per la nuova edizione Bao.)


Stefania Ricco